Quattro giorni (più uno di preview), ottanta relatori internazionali, e già nove proposte in valutazione: sono i numeri di Converging Skills, l’evento dell’Università di Pisa sul trasferimento tecnologico che si chiude oggi, giovedì 29 giugno. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione all’evento - dichiara il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - ma soprattutto siamo soddisfatti della partenza di Start Attractor che, ancora prima di essere operativo, in pochi giorni ha già ricevuto nove proposte da parte di ricercatori dell’Università pronti a trasformare le proprie idee in nuove Start up”. Le proposte saranno valutate entro la fine dell’anno. “E la promessa è di avere un impatto”, chiosa il rettore.
Start Attractor è la nuova struttura dell’Università di Pisa all’incrocio tra ricerca e industria, nata per fare dell’ateneo pisano un motore di sviluppo per il territorio locale e nazionale attraverso il sostegno all’imprenditorialità nelle sue fasi iniziali (quelle di Start up), ma anche dopo, agevolando la crescita dell’azienda con l’aiuto giorno per giorno di esperti, la formazione continua, il reclutamento, il sostegno all’accoglienza di nuove tecnologie.
“Con Start Attractor intendiamo stimolare, facilitare e rendere più fluide le interazioni tra il mondo della ricerca e quello delle imprese con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica e la crescita socioeconomica e culturale del nostro territorio”, Chiara Galletti delegata per le relazioni industriali dell’Università di Pisa.
Chiara Galletti delegata per le relazioni industriali dell’Università di Pisa
“Start Attractor è una struttura unica in Italia – spiega il delegato per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali dell’università pisana, Corrado Priami – perché si inserisce in una strategia che parte dall’educazione dei giovani studenti e ricercatori e ha l’ambizione di uscire dalle mura dell’università attraverso un continuo dialogo con investitori e grandi aziende”. Non solo: Start Attractor ha un advisory board internazionale e sta partendo con un costo di gestione stimato in circa un milione di euro all’anno, e l’obiettivo di rendersi presto autosostenibile.
“Per questo sono già in corso accordi con partner esterni al mondo accademico: – prosegue Priami – vorremmo chiudere la compagine dopo l’estate, appena saranno definiti i dettagli delle collaborazioni. Ma lo scouting di partner e di giovani talenti è solo all’inizio”.
Corrado Priami, Delegato per la valorizzazione della ricerca e per le nuove iniziative imprenditoriali dell'Università di Pisa
“Le giornate di Converging Skills – incalza il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone - hanno infuso in molti ricercatori il desiderio di lavorare per trasformare la loro idea più promettente in un prodotto o in un servizio avanzato. Stiamo costruendo Start Attractor proprio per supportare questa innata attitudine da homo faber, sfruttando anche la fase propizia di crescita del venture capital nazionale, e facendo leva sulle abilità, le risorse e il posizionamento internazionale dell’Università. In questi giorni abbiamo raccolto storie di successi e fallimenti, suggerimenti, critiche e manifestazioni di supporto. Adesso dobbiamo far tesoro di tutto nella costruzione di Start Attractor.”
Giuseppe Iannaccone, Prorettore Vicario
Start Attractor è stata lanciata dal rettore Zucchi il 26 giugno, primo giorno di Converging Skills, evento che si è tenuto nel palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa tra il 26 e il 29, con una preview il 12 giugno.
Sono arrivati in questi giorni presso il Green Data Center dell’Università di Pisa e sono i primi ad essere installati in Italia. Si tratta di due sistemi Nvidia DGX-H100, piattaforme di quarta generazione che permetteranno all’Ateneo pisano di competere con i principali centri di ricerca di tutto il mondo, compresi quelli industriali, nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale generativa.
“Con questo ulteriore investimento, reso possibile grazie a fondi di Ateneo e PNRR del progetto SoBigData, puntiamo ad un ruolo di leadership nazionale nella ricerca sull’intelligenza artificiale - ha commentato il Prorettore Vicario dell'Università di Pisa, Giuseppe Iannaccone – Già oggi, peraltro, con il Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale, da noi coordinato assieme al CNR, e con due lauree magistrali nel settore, una presso il dipartimento di Informatica e una presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, abbiamo ruolo centrale nella formazione avanzata nel nostro Paese in questo settore”.
La disponibilità delle macchine DGX-H100 consentirà ai ricercatori dell’Università di Pisa di affrontare ricerche fondamentali riguardanti le routine di ottimizzazione dell’Intelligenza Artificiale senza iperparametri, che richiedono capacità di calcolo molto grandi. Grazie a queste due nuove macchine sarà anche possibile addestrare l’AI su modelli linguistici ampi, così da sviluppare ancor di più le sue capacità di traduzione automatica.
Le due nuove architetture installate nel Data Center pisano permetteranno, inoltre, all’Università di Pisa di testare le proprie reti neurali artificiali potenziate, oltrepassando i limiti posti dai benchmark sintetici su piccola scala. Questo consentirà ai ricercatori dell’Ateneo di affrontare applicazioni di classificazione dei vasi sanguigni cerebrali e di risolvere problemi di ottimizzazione combinatoria sulle reti semantiche del mondo reale come, ad esempio, quelli relativi al Vehicle Routing, ossia all’ottimizzazione dei tragitti dei veicoli utilizzati per le consegne.
Il Green Data Center di Ateneo, cuore delle infrastrutture informatiche a supporto delle attività di didattica e di ricerca dell’Università di Pisa, fa così un importante salto di qualità. Inaugurato nel 2017, da sei anni il Data Center pisano mette a disposizione dei ricercatori dell’Ateneo risorse in grado di competere alla pari con le più importanti istituzioni di ricerca europee. Nello specifico, il Centro di Calcolo è dotato di un’infrastruttura di nuova generazione che, con i due DGX-H100, può adesso contare su oltre 100 acceleratori (GPU) dedicati al Calcolo ad Alte prestazioni e alla ricerca in Intelligenza Artificiale.
In 66 rack, il Data Center mette a disposizione delle attività di calcolo scientifico più di 22.000 cores e circa 15 Petabyte di storage di varie generazioni e tipologie, acquisiti investendo sia risorse di Ateneo sia risorse acquisite per progetti su bandi competitivi. Le infrastrutture per il calcolo alte prestazioni (High Performance Computing) sono impiegate da gruppi di ricerca computazionale in un ampio spettro di settori: Chimica, Fisica, Scienze della Terra, Biologia, Medicina e Ingegneria.
Fare un salto di qualità nel campo del trasferimento tecnologico per aiutare e promuovere lo sviluppo economico del Paese attraverso la nascita e la crescita di nuove realtà imprenditoriali. È questo uno degli obiettivi strategici dell’Università di Pisa, dove oggi si è tenuta l’anteprima di Converging Skills, l’evento che dal 26 al 29 giugno porterà nella città toscana oltre 80 tra imprenditori, investitori, manager e titolari di start-up per iniziare a definire il modello di un vero e proprio ecosistema dell'innovazione.
“Le nostre aspettative per questo evento sono altissime – ha detto il Rettore dell’Ateneo pisano, Riccardo Zucchi, nel suo saluto di apertura - Attraverso il trasferimento tecnologico le nostre università possono veramente diventare il fulcro dello sviluppo di tutto un territorio. Qui a Pisa abbiamo grandi potenzialità che vogliamo sfruttare fino in fondo. Per farlo, però, è necessario far convergere abilità diverse, non solo interne, aprendoci al contributo di enti ed attori esterni. Converging Skills nasce proprio in risposta a questa necessità e rappresenterà un crogiolo di idee da cui poter trarre l’impulso necessario per operare un salto di qualità in questa direzione. Sarà una pietra miliare del nostro futuro”.
“Quello che vogliamo disegnare con Converging Skills è un nuovo ruolo per l’Università nello sviluppo economico e tecnologico del Paese. Il nostro Ateneo ha le capacità, le risorse, le energie e anche il ruolo, nella regione, per svolgere bene questo compito - ha aggiunto Giuseppe Iannaccone, Prorettore vicario dell’Università di Pisa – Secondo il National Entrepreneurship Context Index (NECI) sono 13 i fattori di contesto che favoriscono l’imprenditorialità. Tra i paesi ad alto reddito l’Italia è quello con le performance peggiori, perché raggiunge la sufficienza solo in due parametri e questo può compromettere il suo futuro sviluppo economico. Pisa potrebbe aiutare il sistema paese a migliorare in almeno altri cinque parametri NECI. Nello specifico quelli che riguardano il contesto socioculturale; l'accesso agevolato ai finanziamenti per l'imprenditoria; la formazione imprenditoriale sia universitaria che post-universitaria; la ricerca e il trasferimento tecnologico”.
Tra i primi interventi della mattinata, quello di Daria Mochly-Rosen della Stanford University che, presentando il programma SPARK - da lei fondato nel 2006 per colmare il divario tra le scoperte nel campo della ricerca biomedica accademica e lo sviluppo di nuovi e promettenti trattamenti per i pazienti -, ha dato le otto regole fondamentali per imparare dagli insuccessi quando si vuole innovare a partire dalla ricerca, come l’importanza di chiedere consigli, di “lasciare il proprio ego alla porta”, di non aver paura di fallire e continuare a fare ricerca di base.
Riccardo Pietrabissa, rettore della IUSS di Pavia e delegato CRUI per il trasferimento tecnologico, ha ricordato come l’impatto sulla società della cosiddetta “terza missione” passa non solo dalla convergenza delle abilità, ma anche delle risorse e delle conoscenze. A partire da quelle sviluppate dalla cosiddetta blue skies research, ossia la "ricerca della conoscenza per amore della conoscenza”, tipicamente universitaria, che si muove in ambiti le cui applicazioni nel mondo reale non sono immediatamente apparenti, ma che storicamente ha portato ad innovazioni fondamentali.
Con Agostino Santoni, Vicepresidente di Cisco Sud Europa e Vicepresidente per il digitale di Confindustria, si è parlato, invece, della necessità di sempre maggiori competenze digitali e di come lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione, come quello che vorrebbe contribuire a creare l’Università di Pisa, sia oggi in Italia un fattore critico per la competitività del nostro tessuto produttivo.
Tra i temi più caldi, per quanto riguarda le collaborazioni tra Università e impresa, quello del quantum computing su cui si è soffermato Andrea Corbelli, direttore tecnico di IBM Infrastructure per l’Europa, Medio Oriente e Africa, e IBM Quantum Ambassador. Un settore da cui proviene una forte domanda di talenti e competenze e che apre a grandi possibilità di collaborazioni tra studenti, start up, università e centri di ricerca.
Nella seconda parte della mattinata, a scorrere sotto la lente dell’anteprime di Converging Skills è stato, infine, il punto di vista degli investitori, con gli interventi di Roberto Bonanzinga, co-fondatore e partner di InReach Ventures, e di Gabriele Paglialonga, managing director di Industrio Ventures. Adesso l’appuntamento è per il 26 giugno, giorno ufficiale di apertura di Converging Skills.